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Terapie strumentali

Terapie Fisiche

Le Terapie Fisiche rappresentano l’insieme degli strumenti utilizzati in fisioterapia che si servono dalla somministrazione diretta nel corpo umano di energie. Questi strumenti sono utilizzati all’interno del trattamento riabilitativo al fine di ridurre il sintomo doloroso ed il gonfiore, o per stimolare la rigenerazione dei tessuti.

U.S. (ULTRASUONI)

Sono delle onde sonore a frequenza tanto elevata da non poter essere percepita da orecchio umano. Queste onde si propagano attraverso vari materiali e tessuti. Nello specifico del corpo umano, gli ultrasuoni reagiscono con i tessuti in modo da dare vari effetti:

  • termico, nel passaggio da un tessuto all’altro (es. tra grasso e muscolo) si sviluppa calore e aumento di circolazione;
  • metabolico, aumento dell’attività cellulare e dell’apporto di sangue nei tessuti; meccanico, elasticizzando il tessuto fibroso.

Le sedute durano 10/20 minuti in base alla zona da trattare. L’applicazione avviene o direttamente sulla superficie corporea o immergendo in acqua la zona dolente (mani, piedi, etc..).

IONOFORESI

La corrente continua, detta anche galvanica, consente di trasferire con successo delle particelle di sostanze dotate di carica elettrica all’interno dei tessuti corporei.

Nel caso della ionoforesi, i FANS (farmaci antinfiammatori non steroidi) vengono introdotti nei tessuti in modo da farli penetrare anche in profondità. Si tratta di applicare sul paziente e, in particolare, sul segmento corporeo dolente degli elettrodi. Una soluzione acquosa permette il passaggio di corrente. Il farmaco, disposto su un elettrodo, viene spinto all’interno dei tessuti ed attratto dall’altro elettrodo. La corrente galvanica produce anche effetti di altro tipo: leggero riscaldamento dei tessuti, lieve vasodilatazione cutanea, sensazione di formicolio nella zona di applicazione degli elettrodi.

TENS o Transcutaneous Eletrical Nerve Stimulation

Si tratta di una stimolazione elettrica, attraverso la cute, delle terminazioni nervose. L’obiettivo è quello di ottenere un effetto antalgico su dolori cronici ed acuti. Di norma si utilizzano correnti di bassa frequenza (tens convenzionali : 50/150 HZ, tens endorfoniche da 1 a 50 HZ). La stimolazione diretta riguarda il decorso del nervo che controlla l’innervazione sensitiva della zona o sede del dolore. L’effetto antalgico è lo scopo principale della terapia, in modo da ridurre l’uso di farmaci analgesici.

MAGNETOTERAPIA

Consiste nell’utilizzo di campi elettromagnetici a bassa frequenza, al fine di dare un aiuto nella cura di diverse sintomatologie legate a stati infiammatori o a patologie ossee. La Magnetoterapia è efficace perché i campi magnetici pulsanti, interagendo con le strutture cellulari, favoriscono il recupero delle condizioni fisiologiche di equilibrio. Inoltre riattivano la circolazione sanguinea, migliorano l’ossigenazione e il nutrimento dei tessuti.

La magnetoterapia risulta avere delle indicazioni specifiche per osteoporosi (favorendo la mobilizzazioni degli ioni di calcio e il consolidamento dell’osso osteoporotico concorrendo alla riduzione del dolore), pseudo artrosi, osteonecrosi , artrosi, algoneurodistrofia, edemi di origine traumatica o infiammatoria. Importante controindicazione: non devono sottoporsi a magnetoterapia pazienti portatori di pacemaker o altri elettrostimolatori a permanenza (le protesi acustiche devono essere rimosse prima di sottoporsi al trattamento), pazienti con patologie tumorali, pazienti con morbo di Poget , pazienti con disturbi ematologici (anemia, linfomi, piastrinopenia) e stati emorragici di qualsiasi tipo in quanto, inducendo vasodilatazione, potrebbe causare perdite di sangue.

LA RADARTERAPIA

La radarterapia fa parte delle terapie termiche. Nella radarterapia sono usate onde elettromagnetiche della banda di frequenza delle microonde per ottenere un effetto antidolorifico. Queste onde sviluppano nei tessuti trattati un calore più in profondità e meno in superficie che è ben tollerato dai pazienti. La radarterapia oltre all’effetto termico, provoca un’elevata vasodilatazione. Essa resta per circa 20 minuti dopo il trattamento e interessa esclusivamente i capillari e le arterie precapillari.

 

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